12.6.07

autumn inside

scrivo alla rinfusa. perdonate se non capirete molto.
sto scrivendo mentre ascolto autumn, di paolo nutini. una bellissima storia d'amore, almeno secondo la mia personalissima interpretazione. un figlio, e il dolore suo e del padre per la perdita di quello che era il nonno.
le parole sono splendide, mio nonno era splendido. e io quel dolore lo vedo ogni tanto negli occhi di mia madre.

Autumn leaves under frozen souls,
Hungry hands turing soft and old,
My hero crying as we stood out their in the cold,
Like these autumn leaves I dont have nothing to hold.

Handsome smiles wearing handsome shoes,
Too young to say, though I swear he knew,
And i hear him singing while he sits there in his chair,
While these autumn leaves float around everywhere.

And I look at you, and I see me,
Making noise so restlessly,
But now its quiet and I can hear you sing,
'My little fish dont cry, my little fish dont cry.'

Autumn leaves how fading now,
That smile that ive lost, well ive found some how,
Because you still live on in my fathers eyes,
These autumn leaves, all these autumn leave,
all these autumn leaves are yours tonite.

ora siamo passati ai three days grace con gone forever. una semplice sferzata.

sta diluviando profondamente, sento la pioggia velocissima anche con le casse a mille.

piangono anche lì sopra forse. o semplicemente la natura si era rotta dell'afa di ieri e oggi rimette a posto.

fosse tutto così facile. ieri mi sono divertita, in questi tre giorni mi sono divertita. ma l'idea e la sensazione di essere ogni tanto presa per il culo da tutti non so perchè ma è una cosa che mi accompagna sempre. e forse mi accompagnerà per tutta la vita.
ogni volta che vedo qualcuno ridere, o dirmi qualcosa di particolare, io ci vedo il cattivo. o perlomeno ci vedo la presa in giro. che dire. non so perchè, forse per gli anni passati a esserlo sul serio, forse per gli anni di ingenuità in cui non l'ho capito, forse in realtà perchè criticandomi costantemente non posso certo sperare che il mio cervello dica che mi si sta facendo un complimento o cos'altro.

ma lasciamo stare. la laurea probabilmente è saltata. e io non ne ho più voglia.
non so che fare della mia vita, o forse ora un senso preciso l'ho trovato, ma non so come raggiungerlo.
manca comunque sempre qualcosa, manca il fermare gli attimi, manca il fatto di non lasciarmi sempre scorrere tutto addosso, manca l'insegnamento di persone meno fortunate di me che sanno vivere molto meglio. che ne so. so solo che manca qualcosa, mi manca qualcosa, che sia autostima, che sia voglia di vivere, che sia voglia di cambiare, che sia quello che sia, semplicemente mi sento mancare.

ora ci sono le veronicas, con mouth shut, ci ho fatto un paio di settimane minime solo con questa canzone. forse l'ho anche già scritto. ma quando arriva la frase "I tried so hard To be the one, I don't like who I've become" un brivido passa sempre.

non riesco a concludere niente, non ho mai concluso niente nella mia vita. sono un incostante. forse è questo che mi manca, sapere di arrivare ad uno scopo. almeno ogni tanto. e invece niente. l'unica cosa che sta durando un pochetto è forse questo blog.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"non so che fare della mia vita, o forse ora un senso preciso l'ho trovato, ma non so come raggiungerlo"

Ti quoto in pieno. Continuo a cercalo, ma niente da fare, non riesco proprio a trovarlo, eppure lo so che da qualche parte ci deve pur essere !

Che dire, non sono la persona più adatta, ma, coraggio, magari da un giorno all'altro troveremo le nostre strade. La vita è così imprevedibile...

Un grosso abbraccio

-leti- ha detto...

ciao geena, grazie di essere passata..
quando lo troveremo forse riusciremo ad essere meno inquiete.. forse ;)