19.6.06

vago

Da piccola sognavo di avere un qualcosa che mi registrasse i pensieri veloci che mi passavano per la testa, folli, dialoghi, storie, confronti, di tutto, fermato lì, fisso, su di un video, un foglio, un qualcosa dove poterlo ritrovare, dove poter tener traccia di tutto ciò. Sarà per quello forse che ho sempre tenuto pezzi di frasi, collezioni, pezzi di immagini, fogli su fogli. Alcuni di questi li ho di fronte, ho le mie belle immagini attaccate, le frasi, i pezzi di vita, i disegni. In mezzo, proprio al centro, due foglietti. Sembrano staccati, sembrano a se stanti, e invece formano un unico pensiero, un'unica immagine. Li ho sempre lì, fissi, per ricordarmi a malincuore tutto quello che sono, tutto quello che sento di essere. Poche parole, precise, ma tanto basta. Il giorno in cui potrò staccarle da quel muro e buttarle nel cestino allora forse sarò arrivata all'unico desiderio che mi porto, che forse è il desiderio più grande per chi come me è inquietudine dentro.
Forse le canzoni mi servono a quello. Niente mi tranquillizza e svuota come una canzone. Fissarmi sulle parole, su quello che mi trasmette. Emozione e nient'altro. Ore e ore di puro svuoto. Amore, la musica. E ironia della sorte sono sempre qui con unloved, di espen lind. What can I do, where can I hide, from all of these feelings I keep inside, it's dark as can be, and you'll never see, just what it's like to feel. what it's like to feel unloved.
Finisco con l'immagine di un angelo caduto. Sempre amato questa contraddizione, angelo, una figura dolce, due occhi splendidi, trascinanti, un sorriso, però caduto, una tristezza per la vita, una ancora che trascina a fondo, un dolore profondo, una sorta di impossibilità a rialzarsi, un guardare dal basso invece che dall'alto di dove si dovrebbe stare. Ogni volta che pensavo a un ragazzo che conoscevo, e ogni volta che mi trovo a pensarlo, mi viene quest'immagine alla mente. Bello, simpatico, interessante, intelligente, caparbio, poteva avere tutto dalla vita, ogni cosa, affascinava il mondo, ogni persona che gli passasse davanti. E invece si è bruciato, così banalmente che mi sono pentita di averlo creduto profondo. Di averlo creduto capace di avere in mano le chiavi per la vita vera. Nessuna persona a me particolarmente vicina. Era un semplice passaggio, neanche mai parlato realmente. Ma era così. E invece fra droga e altro si è perso. Ecco uno dei tanti motivi per cui mi piacerebbe saper andare a fondo nell'animo umano. Riuscire a essere veramente se stessi con gli altri è troppo difficile. Almeno per me. Quindi continuerò a nascondermi per un altro po'.
Notte.

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